Uzbekistan

 

 

 

Il nostro tragitto è stato : Khiva – Bukhara – Shakhrisabz – Samarcanda – Tashkent.

 

Qui ci sono alcune brevi note su quello che abbiamo visto:

 

 

Dopo la distruzione di Konye Urgench,  che adesso si trova nel Turkmenistan, da parte di Tamerlano, la città di Khiva acquistò importanza, fino a diventare capitale di uno stato autonomo nell’ambito della Corasmia.

Per tre secoli, fino al diciannovesimo, fu sede del principale mercato degli schiavi di tutta l’Asia Centrale.

E fu uno dei centri principali del cosiddetto “grande gioco”,  nel corso del quale Russia e Inghilterra si contendevano l’influenza in queste importanti zone.

 

La parte vecchia della città è in ottimo stato di conservazione, praticamente si tratta di una città-museo.

 

Ancora circondato da mura, vicino ad uno degli ingressi si trova il Kukhna Ark, residenza dei Khan di Khiva, iniziato nel XII secolo e ingrandito nel XVII.

Numerose le moschee, i mausolei e i palazzi, che risalgono per la maggior parte al 1800.

Il minareto di Islom-Huja, del 1910, con i suoi 45 metri è la costruzione più alta della città. foto

 

 

Da Khiva andando verso Sud Est e attraversando una zona completamente desertica e, in estate, torrida,  si arriva a Bukhara.

 

Tra il nono e il decimo secolo era un centro molto importante,  e lì visse, tra gli altri, il grande filosofo e scienziato Avicenna.

Anche Bukhara dovette subire disfatte e saccheggi ad opera di Gengis Khan e di Tamerlano.

Nel sedicesimo secolo si riprese e divenne capitale del Khanato,  quasi tutti i principali monumenti risalgono a questo periodo.

A metà dell’ottocento fu poi trasformata in un protettorato dello zar russo, anche se nominalmente restò in carica il Khan.

 

Anche qui moschee, minareti, madrase e mausolei, e anche qui l’Ark, la residenza reale, protetta da possenti mura.

 

Da notare il piccolo Cha Minar (quattro minareti), costruito all’inizio del 1800, che ricorda l’analogo e omonimo Char Minar che si trova nell’India centrale, ad Hyderabad.

 

 

Nei dintorni della città è interessante la necropoli di Chor-Bakr, del sedicesimo secolo.

 

 

Da lì si va a Shakhrisabz, la città di Tamerlano,.

Visto che Gengis Khan e Tamerlano non l’avevano distrutta, nel sedicesimo secolo ci pensò l’emiro di Bukhara, e poco è rimasto dell’epoca precedente.

 

Qui Tamerlano avrebbe voluto essere sepolto, e qui resta la tomba che si era fatto costruire.

Il monumento principale è il Palazzo Estivo di Tamerlano, chiamato Ak-Saray, ossia palazzo bianco.

Del palazzo restano solo alcuni frammenti del gigantesco portale di ingresso, alto 40 metri,  più che sufficiente per immaginare la grandiosità e la bellezza di tutto l’edificio.

 

 

 

Il nome di Samarcanda è suggestivo ed evocativo.

Si ritiene che sia una delle città più antiche dell’Asia Centrale, fondata probabilmente già nel V° secolo a.c.

Gengis Khan non se la fece sfuggire e, nel 1220 se ne impadronì.

Ma la città ebbe fortuna:  Tamerlano ne fece, alla fine del quattordicesimo secolo, la sua base e, sotto di lui e sotto il nipote Ulughbek, Samarcanda rinacque a nuova vita e diventò anche un importante centro culturale.

Nel sedicesimo secolo la capitale venne trasferita a Bukhara, e Samarcanda rimase per un certo periodo sostanzialmente disabitata, per rinascere ancora una volta e passare sotto al dominio dei russi a metà dell’ottocento.

 

Molto bella la piazza del Registan, su cui si affacciano tre madrase, di cui una del 1420, restaurate forse un po’ pesantemente-

Poi la vera tomba di Tamerlano, la moschea di Bibi-Khanym, la tomba di San Daniele che, secondo la leggenda continua a crescere, e altro ancora.

Forse quello che più ci è piaciuto di questa città è però la Strada Funeraria Shahi-Zinda. Si tratta di una strada contornata da mausolei che sono splendidi esempi di architettura e di arte della maiolica, ancora in gran parte non restaurate.

 

 

Tashkent, città moderna in gran parte ricostruita dopo il terremoto del 1966, non merita molte parole, l’architettura sovietica moderna non è particolarmente affascinante..

 

 

 

Nel complesso un altro interessante bel viaggio, forse più bello nei ricordi che mentre lo si faceva.

 

 

 

 

 

Qualche altra foto si trova qui :  fotografie

 

 

 

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